Coronavirus, Italia Comune Cosenza e CASCo: “No ad interventi spot”

"Non è la prima volta che interveniamo sulle questioni afferenti alla sicurezza ed alla tutela della salute dei cittadini anche perché, nella nostra città, il concetto di sicurezza non appare omogeneo e soprattutto non sembra essere alimentato dal principio cardine di contenere e/o minimizzare i rischi. Negli ultimi giorni abbiamo avuto due casi distinti, l'annullamento della tradizionale Fiera di San Giuseppe e la chiusura, nonché la proroga, dei plessi scolastici competenza comunale a seguito dell'evento sismico che ha l'hinterland. Al di là delle successive considerazioni sui due eventi sopra riportati, la nostra riflessione parte dal punto cardine: il Piano della Protezione Civile (consultabile sul sito del Comune di Cosenza nell'apposita sezione). Tale documento è lo strumento della gestione delle emergenze e, come tale, dovrebbe essere sempre aggiornato tenendo conto delle modifiche avvenute nel territorio di competenza. È un documento corposo che mappa l'intero territorio comunale ed identifica, a titolo esemplificativo, la densità della popolazione nelle diverse zone, i luoghi di attesa della popolazione, del suo ricovero oppure l'ammassamento dei mezzi di soccorso, la mappatura della rete viaria: tutti noi possiamo facilmente comprendere quanto sia fondamentale. Noi siamo assolutamente favorevoli a qualsiasi tipo di intervento volto alla verifica e/o alla tutela della sicurezza e della salute pubblica ma non quando questi sono solo degli interventi spot ovviamente conseguenti all'evento stesso (come nel caso del terremoto) o di un annullamento di un evento come la Fiera per il rischio Coronavirus mentre, lo scorso anno, nessuna considerazione è stata fatta quando l'evento stesso è stato autorizzato lungo Viale Giacomo Mancini di cui conosciamo tutti lo stato (sito confermato anche quest'anno).

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"Prima di addentrarci nei due casi specifici, torniamo al Piano della Protezione Civile perché vorremmo comprendere come mai lo stesso risulta essere aggiornato a Luglio 2017, definendo Viale Giacomo Mancini viabilità principale e tracciando il percorso per com'era prima dei lavori. Vorremmo comprendere perché il documento non risulta aggiornato da oltre due anni e mezzo, eppure modifiche ne sono intervenute. Vorremmo anche comprendere, sperando questa volta in una risposta, perché il monitoraggio della qualità dell'aria a seguito delle modifiche sulla viabilità (altro concetto a noi caro non tanto nella contestazione della scelta quanto del metodo) non è stato fatto e perché l'unico punto Arpacal di rilevazione si trova al confine nord del territorio comunale (zona Città dei Ragazzi) mentre l'area di Viale Giacomo Mancini e Via Popilia, così come l'area del centro cittadino, non sono monitorate. Questi due aspetti afferiscono o no alla sicurezza ed alla salute dei cittadini? Così come il controllo del territorio, dato che alcune zone che sono state abbandonate a se stesse (ad esempio l'area dell'autostazione, o Vaglio Lise e, purtroppo, tante altre) non afferiscono alla salute ed alla sicurezza e non sono meritevoli di attenzione? Non è con una chiusura di 5gg delle scuole che si rende più sicura la vita ai cittadini, senza dimenticare che sono proprio le classifiche oggetto di orgoglio da parte dell'amministrazione ad affermare che Cosenza risulta tra le città che maggiormente hanno beneficiato di fondi per edilizia scolastica, oltre al piano "Scuole Sicure" della Regione Calabria che aveva come obiettivo l'adeguamento sismico a cui Cosenza ha aderito. La Fiera di San Giuseppe non doveva essere oggetto di valutazione quest'anno ma già dallo scorso, proprio per questioni legate alla sicurezza dei visitatori e degli espositori. Ma, soprattutto, è necessaria la prevenzione cosa che evidentemente a Cosenza manca". E' quanto si legge in un comunicato stampa congiunto di Italia in Comune Cosenza e CASCo – Comitato Area Storica Cosenza