Traffico illecito di rifiuti tra Lombardia e Calabria, Dolci: “Imprenditori conniventi e banche compiacenti”

dolci alessandra"Esiste una zona grigia di imprenditori e professionisti conniventi" nel traffico di rifiuti scoperto dai carabinieri forestali con il coordinamento della Dda milanese e il supporto della procura di Lamezia Terme: dal proprietario della ex Snia di Varedo (Monza e Brianza) che sapeva che la sua area sarebbe stata affittata per smaltire illecitamente spazzatura, alla consulente ambientale iscritta all'Albo della Lombardia, Sara Costenaro, che aiutava i criminali a smaltire illecitamente, in cambio di una "rendita, che avrebbe garantito la sussistenza per se' e per suo figlio nel caso in cui fosse andata in carcere". E' quanto emerge dalle carte dell'indagine che questa mattina ha portato ad 11 arresti nel Milanese per un traffico che partiva da Napoli, passava per la Lombardia e finiva in Calabria, al centro del quale c'e' l'ombra della 'ndrangheta. Associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito, ma anche intestazione fittizia di societa' e falso, le accuse contestate agli 11 oggi in manette. Per il solo incendio di Corteolona, nel Pavese, da cui e' partita l'indagine dopo un sequestro della polizia locale, tra il mandante del rogo e Angelo Romanelli, considerato il 'dominus' dell'associazione a delinquere, gli inquirenti hanno accertato oltre 700 contatti, con telefonate che avvenivano anche 2 o 3 volte al giorno: si tratta dunque di prestanome e imprenditori che hanno un legame strettissimo con i principali attori del crimine. Figure di mezzo che pero' il capo della Dda milanese, Alessandra Dolci, ha definito "perfettamente consapevoli" di quello che sarebbe avvenuto alle tonnellate di spazzatura stoccata. In questo novero anche le banche compiacenti, soprattutto in Calabria, dove le societa' facevano transitare enormi capitali, che poi prelevavano con semplici carte prepagate aggirando le norme anti riciclaggio: oltre 780mila euro i beni e i conti sequestrati in questa operazione.

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All'origine dell'enorme disponibilita' del materiale da trattare proveniente soprattutto dai rifiuti indifferenziati e differenziati urbani, c'e' il blocco delle esportazioni delle eco-balle in Cina dopo la decisione del Governo asiatico nel 2017: da quel momento le organizzazioni criminali hanno potuto trattare "l'immondizia come se fosse oro" insinuandosi nella gestione dell'emergenza. Benche' gli strumenti di intimidazione dell'organizzazione fossero tipici della 'ndrangheta, e benche' alcune controversie - si legge nelle intercettazioni, "sarebbero state sanate ad un tavolo in cui sarebbero stati presenti uomini di Plati'", il fulcro del traffico era pero' la Lombardia: e' qui che sono collocate per la maggior parte le discariche abusive che poi vengono date alle fiamme (in quest'indagine confluiscono informazioni emerse da quella sul rogo di via Chiasserini a Milano). Quando anche gli spazi al nord non bastavano piu', oppure si trattava di rifiuti particolarmente pericolosi come quelli ospedalieri, i camion venivano fatti partire in direzione di Lamezia Terme, in Calabria. Uno di questi e' stato seguito con una cimice nel corso di un viaggio lungo oltre mille chilometri. Al termine del quale "abbiamo scoperto veri e propri crateri le cui pareti erano fatte di spazzatura, anche in prossimita' del mare", hanno ricordato i comandanti dei carabinieri forestali Andrea Fiorini e Giovanni Gianvincenzo. Impressionante il disastro ambientale provocato in due cave del Lametino, la Cava Parisi e la Cava Liparota: in una di queste, gia' in passato, la 'ndrangheta aveva interrato armi e droga.